Alloro: proprietà curative

Alloro: proprietà curative

L’alloro è una pianta della famiglia delle Lauracee o Lauraceae. Ampiamente utilizzato per innumerevoli applicazioni, è perfino in grado di curare coliche, febbre e tosse.

Le foglie e le bacche di alloro contengono (in differenti percentuali) un olio essenziale: le prime contengono dall’1 al 3% di olio essenziale, mentre le seconde fino al 10%.

Proprietà curative dell’alloro

L’alloro è costituito da geraniolo, cineolo, eugenolo, terpineolo, fellandrene, eucaliptolo, pinene, dalle proprietà aperitive, ovvero stimolanti dell’appetito, digestive e carminative.
Per queste ragionei, l’alloro viene comunemente impiegato per alleviare coliche, disturbi dello stomaco, agevolare la digestione ed aiutare ad espellere gas dall’apparato gastro-intestinale, in presenza di meteorismo, aerofagia o disbiosi intestinale.

Sia le foglie, che le bacche di alloro, esercitano un’azione diaforetica, utile per stimolare la sudorazione, in caso di febbre o stati influenzali. L’alloro si dimostra utile anche per eliminare il catarro bronchiale e in caso di tosse, dal momento che esercita un’azione espettorante.
Nell’uso esterno, le bacche fresche di alloro sono utilizzate per preparare l’oleolito di alloro, o olio laurinato, con effetto antinfiammatorio, emostatico ed astringente, estremamente efficace per lenire reumatismi, artrite, dolori muscolari o anche per facilitare la ripresa dell’uso delle articolazioni a seguito di ingessature o traumi di varia natura, ecchimosi ed ematomi.
L’acido laurico, contenuto nelle foglie di alloro, possiede anche proprietà repellenti naturali contro insetti e vari parassiti.

Il consumo delle foglie fresche di alloro, assicura un’ottima fonte naturale di vitamina C: 100 grammi di foglie di alloro contengono 46,5 milligrammi di acido ascorbico.
Consiglio di leggere l’articolo dedicato alle Vitamine per apprendere maggiori dettagli riguardo alle portentose proprietà della vitamina C.

Le proprietà curative dell’alloro derivano anche dall’elevato contenuto di acido folico (Vitamina b29) presente nelle foglie d’alloro: ne troviamo circa 180 milligrammi per ogni 100 grammi. L’acido folico è fondamentale per la sintesi del DNA del feto durante il periodo gestazionale. L’acido folico previene l’insorgenza di difetti congeniti nel bambino fino al parto. Piuttosto importante è anche l’apporto di vitamina A, che protegge le mucose, la pelle, la salute di occhi e polmoni. È scientificamente provato che l’assorbimento di vitamina A previene l’insorgenza di alcune forme tumorali dell’apparato respiratorio.

La pianta di alloro è ricca di vitamina B e sali minerali (potassio, rame, calcio, manganese, ferro, selenio, zinco, magnesio) importantissimi per il metabolismo, il sistema nervoso e per la regolazione di pressione sanguigna e frequenza cardiaca.

In caso di gengive infiammate, un rimedio naturale (che non provoca effetti collaterali) prevede l’impiego di gargarismi con acqua di cottura di foglie di alloro. Ne occorrono circa 10 e devono bollire. Dopo il raffreddamento è possibile utilizzare quell’acqua per l’igiene orale.
È sufficiente 1 bicchiere tiepido al giorno.

In caso di Piedi gonfi, un pediluvio con decotto di alloro è piuttosto indicato. Le foglie devono bollire per almeno 20 minuti.

Come si usa l’Alloro

USO INTERNOPOLVERE DI ALLORO: 1/2 cucchiaino di polvere, in 1 cucchiaino di miele.
Pestare in un mortaio di legno (meglio se di pietra), un pugno di bacche perfettamente essiccate, fino a polverizzarle, porre poi in un barattolo di vetro a chiusura ermetica. La polvere così ottenuta è un rimedio efficace contro l’influenza, la tosse, il raffreddore e la febbre.

USO ESTERNOOLIO DI ALLORO: 50 gr. di polvere di bacche d’alloro, 250 ml. di olio di oliva.
Mettere la polvere in un barattolo di vetro dotato di coperchio ermetico, versare l’olio d’oliva e chiudere il barattolo, avendo cura di riporlo al caldo, (ad esempio, vicino ad una stufa o al calorifero) per 30 giorni, agitandolo tutti i giorni. Trascorso tale tempo, non va filtrato tutto, ma solo quel tanto che basta per l’uso immediato: il resto si lascia nel contenitore, in modo che la polvere continui a trasmettere i principi attivi liposolubili all’olio.
L’impiego dell’olio di alloro è indicato per effettuare massaggi benefici o impacchi su contusioni, slogature, dolori reumatici, articolari e muscolari. L’olio può essere spalmato anche sul petto e sulla schiena, ideale per bronchite acuta e attacchi di tosse.
Qualche goccia di olio di alloro ed una manciata di foglie nell’acqua consente di ottenere un bagno profumato e rivitalizzante, benefico negli stati di stanchezza di origine nervosa e mal di testa.

INFUSO: 3-5 foglie di alloro, 1 tazza d’acqua.
Versare l’alloro nell’acqua bollente e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per circa 10 minuti.
L’infuso di alloro va filtrato prima di essere bevuto: favorisce la digestione, soprattutto, in particolar modo, per chi soffre di fermentazione (causata da troppi carboidrati), aiuta nei casi di inappetenza, combatte i dolori dello stomaco e gli stati influenzali.

Con l’oleolito di alloro si prepara il sapone di Aleppo, tipico della Siria e più precisamente della città di Aleppo, da cui prende il nome.
Il sapone di Aleppo gode delle proprietà curative dell’alloro. Pertanto, è particolarmente adatto alle pelli delicate e per chi soffre di allergie e intolleranze ai profumi ed altri additivi, comunemente presenti nei detergenti per l’igiene personale.
La diffusione e l’ampio uso dell’alloro nella Cucina Siciliana, hanno portato l’alloro ad essere inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T), e dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf) come prodotto tipico siciliano.

La pianta dell’alloro

Arbusto cespuglioso, o alberello sempreverde, con fusto eretto e corteccia verde nerastra, comune delle zone mediterranee dove nasce spontaneo.
Le foglie, ovate, sono verde scuro, coriacee e molto profumate: la parte superiore è lucida di colore verde intenso, quella inferiore è opaca.
L’alloro è una pianta dioica, ovvero ne esistono esemplari maschili e femminili. I fiori, di colore giallo chiaro, sono riuniti a formare un’infiorescenza a ombrella e compaiono a primavera.
I frutti sono drupe nere e lucide (quando mature) con un solo seme.

L’alloro è diffuso lungo le zone costiere settentrionali del Mar Mediterraneo, dalla Spagna alla Grecia e nell’Asia Minore, in Italia cresce spontaneamente nelle zone centro-meridionali e lungo le coste, mentre viene coltivato nelle regioni settentrionali.

Le proprietà curative dell’alloro erano già note nell’antichità. I Greci pensavano che le sue foglie avessero potere di trasmettere il dono della divinazione, di allontanare la malasorte e le malattie contagiose.
A Delfi, sede dell’oracolo di Apollo, i sacerdoti masticavano o bruciavano foglie di Alloro per stabilire la comunicazione con gli Dei e dormivano su “materassi” fatti di strati dei suoi fuscelli, per favorire i sogni premonitori. Chiaramente, è da qui che nasce il famoso detto “dormire sugli allori”.

Nel mito raccontato da Ovidio nelle sue Metamorfosi, la ninfa Dafne, il cui nome significa appunto “lauro” (alloro), fu il primo amore del dio Apollo.
La giovane, per sfuggire al corteggiamento del dio, si fece trasformare dalla madre Gea, in una pianta di alloro. Il dio, ormai impotente, decise di onorare questa pianta rendendola sempreverde e di farla a lui sacra.
Da quel momento in poi, gli uomini l’avrebbero adoperata come simbolo di gloria, da porre sul capo dei migliori, eroi, geni e saggi, capaci di imprese esaltanti. Anche a Roma era considerato il segno del trionfo, tanto che i generali vittoriosi, indossavano una corona fatta con fronde di alloro, quando venivano festeggiati sul Campidoglio.
Si narra, infatti, che fu Giove stesso a donarla a Cesare per celebrare le vittorie dell’imperatore. Per molto tempo il Lauro è stato usato come rimedio contro la peste, mentre, nel Medioevo, le foglie d’alloro erano considerate un rimedio naturale adatto a regolarizzare il ciclo mestruale.

Controindicazioni dell’alloro

Non esistono particolari controindicazioni nell’uso e nell’assunzione dell’alloro e del suo olio essenziale. Va però considerato che un utilizzo continuo e prolungato potrebbe determinare dermatiti da contatto in soggetti predisposti.

Alloro velenoso?

L’alloro più diffuso nel Mediterraneo è la specie Laurus Nobilis e non è assolutamente velenoso.
L’unica specie tossica di alloro è l’alloro lauroceraso (utilizzata sopratutto come pianta ornamentale) che contiene acido cianidrico.
La più pericolosa è la pianta di alloro rosa: tossica in tutte le sue parti. L’ingestione di una sola foglia può rivelarsi mortale. In realtà questa pianta non ha nulla a che fare con la famiglia di piante a cui appartiene l’alloro: si distingue soprattutto per il fiore elegante e profumato che può essere di colore bianco, rosso-rosa, arancio o rosso-arancio.

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